La prima stesura è impulsiva e ampia. Risultato d’azione di grandi pennelli, liquidità e cancellature. Su questa interviene il lavoro misurato e calmo di pennelli sottili che lasciano linee e velature. Dipingo con l’intento di tradurre visivamente ciò che è talmente impercettibile da sembrare inesistente. Le forme così delineate intendono cogliere ciò che non può essere misurato. Queste linee esprimono l’osmosi di un corpo in connessione sensibile con l’ambiente che lo ospita, un fluire unico di andamento ondivago e increspato.
Ne traggo un’astrazione organica, o una semi-figurazione, evocativa, botanica e surrealista.
All’origine, maestro assoluto, il Pontormo, i suoi cromatismi e la sua abbagliante luminosità.